Successo e depressione, le due facce del mondo moderno al Teatro Foce

S. Sinigaglia, “Isabel Green”.

Questa sera, lunedì 4 marzo, alle 20:30, andrà in scena al Teatro Foce di Lugano lo spettacolo diretto da Serena Sinigaglia e scritto da Emanuele Aldrovandi: Isabel Green. La nuova produzione di ATIR Teatro Ringhiera, che si avvale della collaborazione del Movimento Artistico Ticinese, è incentrata su una donna, Isabel Green, che, all’apice della sua carriera non ottiene la felicità sperata.

Sul palco del Dolby Theatre, impugnando l’agognata statuetta del premio Oscar, la protagonista è travolta da un turbinio di pensieri che la portano a riflettere sulla propria vita. Mentre simula emozione ed imbarazzo, si trova ad affrontare una crisi esistenziale.

Lo spettacolo riflette su un triste aspetto del mondo moderno, che prende il nome di “società della stanchezza”; con questo termine il filosofo coreano Byung-Chul Han intendeva designare una società in cui tutto il tempo diventa “produttivo” e nuove malattie, quali la sindrome del Burn-Out, sono ormai all’ordine del giorno.

 

S. Waldvogel, “Brutto!”.

Sabato 9 marzo (ore 20:30) e domenica 10 marzo (ore 17:00), al Teatro Foce vi sarà un ulteriore spettacolo che permetterà di affrontare una tematica che caratterizza la società odierna.

Dal testo di Marius von Mayenburg, il regista Simon Waldvogel, nello spettacolo intitolato Brutto!, mostrerà agli spettatori un uomo, Lette, che per adeguarsi agli irraggiungibili canoni estetici correnti dovrà sottoporsi ad un intervento di chirurgia estetica.

Anche in questo caso il protagonista (esperto di nuove tecnologie) è alla ricerca del successo ed è disposto a tutto pur di ottenerlo. Attori e pubblico dovranno assistere, impotenti e complici, alla cancellazione delle differenze e alla permutazione delle individualità.

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