A Sul set di “Monte Verità”

Quando gli chiedi di parlarti del “suo” Ticino Stefan Jäger ti sorprende: ti parla dei colori, dell’aria che si respira, del vento che ti soffia in faccia, esperienze sensoriali “forti”, vissute a pieni polmoni in queste due prime settimane a contatto con la natura per le riprese di Monte Verità,  “blockbuster” da 6 milioni in coproduzione svizzera (tellfilm, Rsi), tedesca (Coin Film e MCC Movies Köln) e austriaca (KGP).

Proprio come la protagonista del film, la viennese Hanna, anche per Jäger il Ticino è una piacevole scoperta, soprattutto perché si presenta nelle vesti di una natura incontaminata, illibata, come quella che solo certe nostre Valli possono ancora regalarci. E proprio dalla Vallemaggia sono partite le riprese della pellicola, in particolare dalle rive del fiume Maggia a Bignasco. Poi i Ronchini, dove è stata riprodotta – trasportandola da Colonia –  l’antica Casa centrale del Monte Verità e la Valle Bavona con i suoi splüi, dalla quale, quando chiamiamo Jäger, la troupe è appena rientrata, per concentrarsi invece sulle riprese tra Arcegno e Losone. Tra qualche giorno, invece, Cannobio, dove Jäger spera di poter ricostruire l’Ascona “di una volta”.

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