Treno e turismo abbinamento vincente

Vi fu sempre nel mondo assai più di quanto gli uomini potessero vedere quando andavano lenti, figuriamoci se lo potranno vedere andando veloci. (John Ruskin)

Ho già scritto più volte che io personalmente cerco di viaggiare in periodi di bassa stagione perché questa modalità offre diversi vantaggi, poco affollamento turistico, prezzi più bassi, ad esempio; con qualche problematica: giornate più corte, infrastrutture più carenti, negli orari, così come i trasporti. Ma ci sono persone che non possono proprio evitare di andare in ferie durante i periodi canonici, quando le scuole sono chiuse, quando c’è poco lavoro nel loro settore. E allora si tratta di scegliere destinazioni meno scontate, non le grandi città calamite vacanziere e, se si ha un budget limitato, anche quelle esotiche diventano troppo care a fine anno.

 

I Borghi italiani più belli raggiungibili in treno

La mia proposta è questa, se non si vuole restare nella pur splendida Svizzera, perché non scegliere uno dei villaggi inseriti nella lista dei Borghi più belli d’Italia? Sono centri storici di solito meravigliosi. Si tratta di circa 280 località, ma dato che io sono una patita dei mezzi pubblici, bisogna anche ammettere che spesso sono difficili da raggiungere, riusciti a conservarsi nella loro struttura medievale, proprio perché ammantati di un loro autarchico isolamento, arroccati su degli speroni oppure in riva ai laghi o al mare fuori dalle rotte trafficate. La novità, in quest’epoca di rilancio ferroviario, è che Trenitalia offre collegamenti con oltre una ventina di questi villaggi. Beh, dovrete anche sobbarcarvi una camminata dalla stazione ma non più di un paio di chilometri, magari potrete trovare anche un bus o un taxi, se vi sembra troppo. E chi viaggia con i regionali avrà anche uno sconto sull’acquisto della guida online dei Borghi più belli d’Italia. Da Orta San Giulio in Piemonte a Vipiteno in Alto Adige. Poi ci sono: Spello in Umbria (in foto), Borgio Verezzi in Liguria, “comuni su rotaia”. Potete andare in internet ad informarvi.

 

L’Anno del treno turistico

E a proposito di treno, il ministro italiano per i Beni, le Attività culturali e il Turismo, Dario Franceschini ha proclamato il 2020 Anno del treno turistico. I panorami dello Stivale, i paesaggi che attraversano le rotaie sono impareggiabili, campagne, montagne, laghi, Appennini, dal Nord al Sud, dall’Est all’Ovest e viceversa. Ma si tratta di reti capillari quanto a volte poco utilizzate, addirittura dismesse o faticosamente funzionanti. Afferma Franceschini: «Dopo il 2016 Anno nazionale dei cammini, il 2017 Anno nazionale dei borghi, il 2018 Anno del cibo italiano e il 2019 Anno del turismo lento, è ora di promuovere un’altra forma di turismo che permetta al viaggiatore di percorrere il nostro paese in modo sostenibile e lungo le tratte storiche delle ferrovie, ammirando paesaggi magnifici e toccando località di struggente bellezza. Esistono 800 chilometri di tratte ferroviarie in disuso e abbandonate che attraversano parchi nazionali, aree protette e territori densi di storia e cultura. Nel 2020 investiremo per potenziare, promuovere e valorizzare questa forma di turismo rispondendo all’esigenza di governare la crescita impetuosa dei flussi turistici che registreremo nei prossimi anni e che non potrà concentrarsi nelle sole grandi città d’arte, che già stanno vivendo fenomeni di sovraffollamento e che vanno tutelate. Dobbiamo promuovere un turismo sostenibile, fatto di persone che vengano in Italia a cercare le eccellenze e rispettino la fragilità del nostro patrimonio».

La reazione è di soddisfazione da parte della Alleanza Mobilità Dolce (A.Mo.Do.): «La decisione premia anni di impegno a favore del viaggio slow sui treni turistici italiani, la riapertura di diverse linee che erano state abbandonate, la legge 128 del 2017 che ci vede impegnati per la sua attuazione concreta» ha dichiarato Anna Donati, portavoce di Amodo. L’alleanza, di cui fa parte anche la Federazione Italiana Ferrovie Turistiche e Museali, si prepara all’evento nazionale con la Giornata delle Ferrovie delle Meraviglie 2020, in collaborazione con Fondazione FS e con le società regionali di ASSTRA (come sempre dovrebbe svolgersi in primavera). Vedremo se sarà effettivamente così. Ricordo che un viaggio in treno in fatto di emissioni CO2 pesa dieci volte di meno della stessa tratta in aereo.

 

Ultime novità sui treni notturni

Nella stessa direzione va anche il rilancio dei treni notturni che si sta sviluppando (v. articolo in questa stessa rubrica). In Gran Bretagna (me ne ero già accorta quando sono stata in Scozia un paio di anni fa), il Caledonian Sleeper fa la spola quotidianamente tra Londra, Edimburgo, Aberdeen, Fort William, Glasgow e Inverness. Per non parlare dell’Austria che è un’apripista di questo traffico, il servizio NightJet continua ad espandersi offrendo su alcune destinazioni persino l’auto al seguito. A fine anno si prevede il prolungamento fino ad Amsterdam del collegamento Vienna via Düsseldorf (in 14 ore). A fine gennaio forse si arriverà a Bruxelles due volte alla settimana. E dietro c’è tutta una filosofia anche del dormire sano e comodo con materassi ortopedici, condizionamento integrale, wifi e prese usb, serrature di standard alberghiero. Ma ci sono anche posti a sedere. Spariti i letti ribaltabili per motivi di sicurezza, ci saranno solo posti fissi, per cuccette e cabine letto. Novità, per i vagoni cuccetta dei NightJet, l’allestimento MiniSuite di una parte di essi con la formula delle sleeeping capsule già viste negli aeroporti, così da garantire privacy a chi viaggia da solo: ciascuno dei 4 posti letto dispone di una paratia mobile scorrevole per isolarsi dagli altri sia che si viaggi in singolo oppure in coppia. Altra innovazione, questa volta per le vetture letto, la presenza di un bagno completo di doccia per ogni cabina a due, dotata peraltro anche di un confortevole divano per la percorrenza diurna.

Io non scenderei più da questi treni…

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