Un Ticino tutto da scoprire: presentata al Grand Hotel la nuova “location guide” della Ticino Film Commission
Non solo una Svizzera italiana misurata in “quantità”, ma soprattutto valutata con gli occhi di registi e cineasti per la qualità delle location offerte. È questa la filosofia che guida la Ticino Film Commission nell’allestimento della sua location guide, il cui progetto di rinnovamento è stato presentato oggi, martedì 13 agosto, al Grand Hotel di Muralto, il celebre edificio che per la speciale occasione ha riaperto le proprie porte.
Un gioiello architettonico – come ha ricordato salutando i presenti il Presidente del Locarno Film Festival Marco Solari – che fino al 2006 è stato luogo di riferimento per il Festival contribuendone al successo e accogliendo star del cinema internazionali. L’auspicio di Solari è che prima o poi si capisca l’importanza dell’edificio e si vada verso una sua rivalorizzazione.
Quindi, ad intervenire per primo ufficialmente durante la conferenza stampa il Presidente stesso della Ticino Film Commission, Nicola Pini, ricordando gli scopi per cui è nata la Fondazione: incentivare la produzione cinematografica locale ma anche dare visibilità nuova al Ticino coinvolgendo il più possibile, con l’offerta di nuove location dove girare le pellicole, la produzione audiovisiva internazionale.
Per questo, la Ticino Film Commission si avvale di diversi strumenti, tra cui – ha spiegato Pini – la guida alle location, un database pubblico e disponibile gratuitamente online. “Questa importante vetrina ci consente di attirare produzioni nazionali ed internazionali sul nostro territorio, generando impieghi e indotto economico, regalando inoltre visibilità al nostro bel Cantone”, ha spiegato il Presidente.
Un risultato confermato da Stefano Rizzi, Direttore della Divisione dell’economia del Dipartimento delle finanze e dell’economia del Canton Ticino (DFE), che da sempre sostiene la Ticino Film Commission: “Oltre che consolidare la filiera cinematografica ticinese, i progetti della Ticino Film Commission, tra cui la location guide, hanno un reale indotto economico”, ha sottolineato. Parole che vengono riconfermate dai fatti: dal 2015 al 2017 la Ticino Film Commission ha accompagnato quasi una sessantina tra produzioni nazionali e internazionali, per un indotto di 5 milioni di franchi, confermandosi come “una presenza qualificante nel panorama audiovisivo”. Questo a dimostrazione che “il cinema, la cultura non sono così unicamente fonte di progresso civile, ma anche economico”.
In quest’ottica rientra il rinnovamento della location guide, affidato alla consulenza esterna di Elia Frapolli: “Abbiamo pensato di lavorare su due livelli, la qualità e la quantità. Da una parte, abbiamo introdotto una galleria in costante evoluzione che selezionerà immagini dai social media attraverso un sistema di intelligenza artificiale, integrandole con foto di location dell’archivio già esistente. Una sorta di mosaico iconografico che possa essere un’immediata fonte di ispirazione per chi visita il sito della TFC in cerca di luoghi dove ambientare le scene dei propri film. Da un’altra parte, abbiamo voluto coinvolgere i professionisti del settore per dare spazio a sguardi strutturati – e più ricercati – sulle location del Ticino attraverso un programma di storytelling. È nata così la collaborazione con Erik Bernasconi, Klaudia Reynicke e Francesco Rizzi, tre registi ticinesi di spessore che hanno raccolto la sfida e raccontato il territorio attraverso gli occhi di un cineasta.”
Gli storytelling di Erik Bernasconi (conosciuto per Sinestesia e Fuori Mira), Klaudia Reynicke (attualmente in concorso al Locarno Film Festival con Love Me Tender) e Francesco Rizzi (regista del pluripremiato Cronofobia, presente in questi giorni a Locarno in Panorama Suisse) hanno il vantaggio di presentare il Ticino attraverso una nuova prospettiva, avvalendosi di un potere narrativo conciso ed efficace, in grado di parlare ai propri colleghi, da regista a regista. Ciascuno di questi registi ha infatti affermato di “sentirsi a casa” in Ticino.
Non solo un Ticino di palme e casette pittoresche, dunque, “perché è importante continuare a proporre i luoghi dove nascono –e si nutrono – gli stereotipi che ci caratterizzano, quei simboli che hanno permesso al Ticino e all’intera Svizzera di esportare la propria immagine all’estero. Ma è altresì necessario mostrare il lato meno patinato del nostro Cantone, ricco di posti vissuti e scorci inaspettati fonte di sicura ispirazione per i cineasti di qui e altrove”, aggiunge Nicola Pini.
È importante sottolineare che, come già fatto per la versione precedente del database e i due concorsi fotografici lanciati per arricchirlo, anche questa volta la Ticino Film Commission vuole coinvolgere direttamente la popolazione e i partner presenti sul territorio, come patriziati, comuni, associazioni e cittadini appassionati. L’invito è dunque di avvalersi dell’hashtag #ticinofilmlocation per segnalare i posti più belli del Ticino che potrebbero fare da location a un prossimo film e che mano a mano andiamo visitando.
Laura Quadri