Una casa per la Fondazione Claudia Lombardi per il teatro – Intervista

La Fondazione Claudia Lombardi per il teatro ha trovato una sede per le sue attività. Claudia Lombardi (qui sotto l’intervista con maggiori dettagli), che da tempo era alla ricerca di uno spazio adatto allo sviluppo delle attività della Fondazione, iniziate due anni fa, ha individuato nel quartiere luganese di Barbengo l’immobile dell’ex ostello della gioventù per il quale sono ora in corso le trattative d’acquisto.

L’ex ostello della gioventù nel quartiere luganese di Barbengo.

La signora Lombardi, una volta conclusa la transazione che la vede acquirente a titolo privato, metterà lo spazio a disposizione delle attività e dei progetti della Fondazione che ha già raggiunto molteplici traguardi tra i quali: la creazione di nuovi posti di lavoro, l’avvio di numerosi partenariati, la costruzione di un’ampia rete di contatti in ambito culturale a livello nazionale e internazionale, nonché una cospicua partecipazione da parte di giovani compagnie teatrali alle 2 edizioni del concorso di drammaturgia contemporanea testinscena.

Il progetto, in via di definizione, è di ampio respiro e, oltre a contribuire alla realizzazione degli scopi statutari, intende coniugare la vocazione turistica della struttura ex ostello della gioventù con proposte di respiro culturale, economico e sociale. Un vero e proprio valore aggiunto per tutto il territorio ticinese.

 

INTERVISTA

Claudia Lombardi: “Stiamo lavorando per creare una residenza multilingue che si integri con il territorio”

Claudia Lombardi.

Signora Lombardi, si è mossa rapidamente nel trovare un luogo e un edificio adatto al suo progetto…

Si è presentata l’occasione buona e l’abbiamo sfruttata. Ci è stato segnalato questo ostello, abbiamo contattato l’architetto Giacomazzi che aveva in mano le sorti della casa e che, a sua volta, ci ha indirizzato verso l’agenzia immobiliare di Lugano che aveva la proprietà da vendere. Da qui, da maggio, le cose si sono sviluppate molto in fretta, il 28 giugno si è svolta un’asta e ce la siamo aggiudicata. Adesso manca solo la firma del rogito, la cui bozza è già pronta, avverrà il 14 agosto.

Il costo?

Il costo di mercato dei terreni in zona Barbengo è di sei milioni e mezzo di franchi.

Lei lo acquista a titolo privato?

Sì, perché la Fondazione non potrebbe avere accesso a crediti o prestiti bancari e ci stiamo organizzando per raccogliere i fondi per la ristrutturazione.

In quale stato è l’immobile?

L’avevano chiuso proprio perché i costi erano troppo elevati per loro. L’edificio è conservato molto bene, ma gli impianti elettrici, le misure anti incendio non sono più a norma. Quindi faremo questi interventi e lo trasformeremo in un Garni, cioè una struttura ricettiva con colazione; occorrerà creare delle camere a due letti, al posto delle attuali camerate e dei servizi privati.

Un B&B dunque, ma per ragazzi che vogliono fare teatro?

Ci sarà un Garni a disposizione di chi vorrà alloggiare per vacanza, durante la stagione turistica, cioè da Pasqua a ottobre. Il resto dell’anno invece si trasformerà in una residenza per artisti. Naturalmente se una compagnia vuole venire a luglio, se c’è posto, potrà farlo, così come, secondo la disponibilità, i turisti potranno arrivare anche quando ci sono gli artisti, magari a dicembre… Oltre alle camere, ci saranno diverse sale che potranno essere utilizzate per seminari, corsi, o sale per le prove.

Attrezzate?

Sì, ma appunto come sale prova, non ci saranno teatri. Ci sarà una sala un po’ più attrezzata delle altre per le compagnie che arrivano già alla fine della creazione di uno spettacolo.

La metratura complessiva?

Ottomila metri quadri, molto grande, c’è anche bosco, con alberi secolari… Si manterrà la struttura originale, esternamente, si tratta di una villa patrizia del 1700, alla quale sono state fatte delle aggiunte e, soprattutto, negli anni ’70 del 1900 si costruiva anche un po’ barbaramente, queste aggiunte non sono belle e si vuole ripristinare l’originale, con delle modifiche, soprattutto sulla parte posteriore. Sarà rinnovato in modo molto attento, perché ci teniamo a fare qualcosa di bello per la regione, per i turisti, per gli attori.

In tutto, quante persone potranno trovare posto qui?

Se l’ostello poteva ospitare circa 160 persone, il numero con la ristrutturazione scenderà a una cinquantina.

E per la gestione come vi organizzerete?

Molto probabilmente sarà creata una società per la gestione della parte alberghiera mentre la parte artistica verrà gestita dalla Fondazione. La prima servirà anche a sostenere finanziariamente la seconda.  Occorre fare con le proprie forze e questa è un’opportunità che ci viene data di lavorare per gli altri, in autosufficienza.

Non sapete ancora chi saranno i primi ad essere accolti, artisti intendo?

Stiamo lavorando a livello nazionale, internazionale con la Lombardia, per creare una residenza multilingue che s’integri con il territorio e speriamo di avere un’occupazione totale, ma sarà un grosso impegno di relazioni, comunicazione.

Ma c’è il concorso, quest’anno avete avuto anche adesioni ticinesi… Saranno i vincitori del concorso i primi ad essere ospitati?

Quest’anno hanno partecipato 48 compagnie a fronte delle 52 del 2017, però abbiamo avuto otto compagnie ticinesi che si sono presentate, infatti ha vinto una compagnia ticinese (la Compagnia praticidealisti, di Locarno ndr). Loro, grazie ad un parternariato che abbiamo, saranno in residenza a Milano due settimane. Naturalmente, per gli anni prossimi, a partire dal 2020, ci sarà questa possibilità a Barbengo.

L’apertura dunque è prevista per il 2020…

Infatti.

Soddisfatta, anche per i tempi? 

Sì, sono molto contenta di aver realizzato il mio sogno, di fare questo per il Ticino e per il mio amore per il teatro.

Manuela Camponovo

 

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