Uno spazio nuovo per l’arte

Ex ostello Figino
Incontro con gli artisti
Fondazione Claudia Lombardi

Acquistata a titolo privato affinché diventi, nelle intenzioni come nei fatti, un luogo condiviso, la bella proprietà dell’ex-ostello della gioventù di Figino ha trovato una nuova ragione d’essere: l’arte. Incerto era stato negli ultimi tempi il destino della Jugendherberge, che dagli anni Trenta del secolo scorso ha accolto migliaia di giovani turisti provenienti soprattutto da nord; ora però lo si conosce, quel futuro: in via Casoro 2 batte un cuore votato alle arti sceniche, quello della Fondazione Claudia Lombardi per il teatro.
La casa è grande (ca. 5000 mq, suddivisi su tre piani) e non ospiterà solo artisti, ma anche turisti. Sempre proiettandoci in un futuro prossimo, una parte degli spazi saranno destinati a divenire un B&B. Tutto questo dopo la ristrutturazione, che è stata affidata agli architetti Lorenzo Felder e Pia Meuli; i lavori inizieranno nel 2020. E intanto?
Intanto tra quelle mura già si respira l’arte. «Qui si sente una bella energia creativa» ci dice un’artista che incontriamo in corridoio e che con altre tre condivide un locale-laboratorio. Nella casa si contano una cinquantina di artisti – trenta erano le camere dell’ostello, ma attualmente gli ospiti sono di più dato che alcuni condividono gli spazi. Chi ha un atelier proprio, chi in condivisione, ognuno ha il suo tavolo. Scambiarsi idee e suggerimenti è un gesto spontaneo. Ci si incontra “senza mettersi d’accordo prima”. Ognuno viene quando vuole e c’è sempre qualcuno.
A pian terreno ci sono gli uffici dove quattro persone lavorano per la Fondazione, due a tempo pieno e due parziale, e c’è Claudia Lombardi. Poi vi si possono incontrare prevalentemente pittrici e pittori, ma anche uno scultore, un’attrice, una decoratrice, una costumista, ecc., soprattutto persone attive nell’ambito delle arti figurative. «Affittiamo a prezzi accessibili, giusto per coprire le spese: è un luogo dove gli artisti possono lavorare e incontrarsi. Abbiamo voluto fare vivere subito questo luogo, ancora prima di ristrutturare» spiega Claudia Lombardi. Quindi il bisogno di spazi d’arte da noi è sentito? le chiediamo. «Eccome» risponde «c’è fame di spazi artistici in Ticino. Avremmo potuto affittare ad altri cento». L’anima dell’intero progetto è lei, Claudia: «questa casa rappresenta un mio grande sogno che si sta realizzando: aprire un centro dedicato alla creazione artistica». E lo fa con dedizione, per amore delle cose belle, «non sono un’esteta: per me bello è quel che è fatto con il cuore, con motivazione e passione».

Il suo primo momento ufficiale il centro l’ha avuto giovedì scorso, quando è stato presentato al numeroso e caloroso pubblico intervenuto: abitanti di Barbengo, amici degli artisti e amici degli amici, a cui è stato offerto l’aperitivo. Ognuno era invitato a portare una sedia per arredare insieme la grande sala comune e sentirla così un po’ propria.

Dopo la ristrutturazione, ripetiamo, il cuore del Centro batterà per le arti sceniche. Si legge sul sito www.fondazioneteatro.ch “la Fondazione Claudia Lombardi per il teatro sostiene la crescita artistica di compagnie professioniste composte da artisti di età inferiore ai 35 anni, attraverso bandi di concorso. Non produce spettacoli propri”. Nata nel 2016, la Fondazione promuove il teatro tramite il concorso Testi in scena; nel 2018, reperita la nuova sede, la sua attività ha preso un respiro più ampio. Ancora Claudia Lombardi: «Viviamo una fase di transizione: non è più l’ostello, sta diventando una spazio creativo in rapporto con il territorio. E già si sente che è un posto magico, con un grande potenziale creativo». Tra quelle mura, infatti, l’arte vibra.

Nel 2019 nella sala grande si terranno due rassegne, storie (per i bambini) e spettacoli serali, entrambe a “Km zero” (perché tenute prevalentemente da artisti locali). Il primo appuntamento è per il 20 gennaio alle ore 15: Storie invernali, di e con Moira Dellatorre; il secondo il 13 febbraio alle 20:30, La Molli, di Gabriele Vacis e Arianna Scommegna («un’attrce di grande richiamo ci voleva, a costo di un’eccezione al Km zero»). E altri quattro incontri sono in cartellone (cfr. il sito).

Il giardino dell’ex ostello è ampio (8000 mq) e aperto al pubblico. Passato l’inverno, si trasformerà in un parco delle sculture, garantendo agli artisti spazi espositivi esterni.
La ristrutturazione, che sarà attuata rispettando lo spirito del luogo, comporta un grosso investimento. «Alcuni contributi già ci sono stati assicurati e altri ancora li auspichiamo» conclude Claudia. Aderendo a Viva il Teatro (di più sul sito) si può divenire sostenitori.

Elena Spoerl

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