Verso l’Orient Express

Qualcuno lo chiamò il Grand Hotel su ruote, altri lo definirono l’Espresso delle spie, indipendentemente da questo L’Orient Express fu il treno più famoso e romantico di tutti i tempi. Quello che per generazioni ha ispirato il cinema, i fumetti, la musica, la letteratura, e perfino il genio creativo di Agatha Christie. La sua storia si intreccia con quasi un secolo di storia politica europea, da quando, il 4 ottobre 1883 parte per il suo primo viaggio da Parigi verso Istanbul, a quando, il 19 maggio 1977, compie quel percorso per l’ultima volta.
Stando così le cose, è evidente che l’autentico Orient Express non esiste più. In realtà, la vicenda è un po’ più complicata. Ma andiamo per ordine.

La storia
Nato da un’idea dell’imprenditore belga Georges Nagelmackers, apparteneva alla Compagnie Internationale des Wagons-Lits che collegava Parigi Gare de l’Est a Costantinopoli (l’odierna Istanbul).

Il percorso originale andava dalla Francia alla Romania passando per Vienna. A Giurgiu i passeggeri erano trasportati attraverso il Danubio via nave fino in Bulgaria, per poi prendere un altro treno per Varna, da dove completavano il viaggio per l’antica Costantinopoli via traghetto. Un altro percorso cominciò ad essere usato nel 1885, raggiungendo Istanbul per ferrovia da Vienna a Belgrado e Niš, in carro fino a Filippopoli e di nuovo su ferro fino a Istanbul. Nel 1889 si completò la linea ferroviaria diretta a Istanbul; nello stesso anno il capolinea est della linea divenne Varna, dove i passeggeri si potevano imbarcare per Istanbul, che però divenne presto raggiungibile direttamente col treno. Istanbul rimase dunque capolinea fino alla fine del servizio.  Lo scoppio della prima guerra mondiale nel 1914 provocò la sospensione che riprese al termine delle ostilità nel 1918. Nel 1919, in seguito all’apertura del tunnel del Sempione, si poté utilizzare una nuova via più meridionale: la Losanna, Milano, Venezia e Trieste, che divenne nota come Simplon Orient Express, alternativa e presto più gettonata del vecchio percorso.

Gli anni Trenta coincisero con la sua epoca d’oro. E la Svizzera fu ancora al centro, con un altro collegamento: l’Arlberg-Orient Express, che passava da Zurigo ed Innsbruck per Budapest, con carrozze letto dalla capitale ungherese per Bucarest ed Atene. Fu in questo periodo che divenne famoso per il suo comfort e lusso, trasportando carrozze notturne con servizio permanente e carrozze ristorante note per la loro raffinata cucina. Erano soprattutto reali, nobili, diplomatici, uomini d’affari e ricchi borghesi a servirsi del treno, che per servizio aggiuntivo si estese verso Londra con carrozze letto che collegavano Calais a Parigi.

Nel 1962 l’Orient Express e l’Arlberg Orient Express cessarono il servizio, lasciando solo il Simplon Orient Express che venne poi sostituito con una linea più lenta, chiamata Direct Orient Express, che effettuava il tragitto due volte la settimana da Parigi a Istanbul e Atene, mentre un altro treno denominato Simplon Express effettuava servizio quotidianamente da Parigi a Belgrado.

Nel 1971 la compagnia Wagon-Lits vendette tutte le sue carrozze alle varie ferrovie nazionali, ma continuò a fornire suo personale viaggiante come assistenza. Nel 1976 fu sospeso il servizio diretto Parigi-Atene, e nel 1977 il Direct Orient Express fu ritirato completamente, con l’ultimo viaggio Parigi-Istanbul dal 19 al 22 maggio 1977. Ma una linea con questo nome continuò a effettuare corse da Parigi a Budapest e Bucarest come prima, fino al 2001, quando la linea fu ridotta al solo tratto Parigi-Vienna. L’8 giugno 2007 il servizio fu interrotto e, in seguito all’apertura della LGV Est européenne Parigi-Strasburgo, limitato al tratto Strasburgo-Vienna. Infine il 14 dicembre 2009 la linea fu soppressa a titolo definitivo.

E oggi: il Venice-Simplon Orient Express
Nel Mondo, oggi, esistono diversi treni di lusso che si fregiano del nome “Orient Express”, come ad esempio L’American Orient Express che opera nell’ovest degli USA ed è pubblicizzato come una sorta di combinazione fra nave da crociera e hotel extra lusso.
Ma il più simile all’autentico, sia come arredamento, sia come percorso, è il Venice-Simplon Orient Express, inaugurato nel 1982, servizio ferroviario privato (che appartiene alla Belmond) con carrozze ristrutturate degli anni Venti e Trenta. Una volta alla settimana, da marzo a novembre, viaggia da Londra e Parigi per Venezia (ma non potendo, come treno “vintage”, passare sotto la Manica, inizia a Londra, poi prosegue con pullman sostitutivi fino a Calais). Una sola volta all’anno, in estate, compie il tragitto Parigi – Budapest – Bucarest – Istanbul e Istanbul – Bucarest – Budapest – Venezia.

Il giallo Assassinio sull’Orient Express, scritto da Agatha Christie durante un suo soggiorno a Istanbul, nella stanza 411 del Pera Palas Hotel (oggi adibita a piccolo museo in suo onore; l’albergo ospitò anche Mata Hari e Greta Garbo), pubblicato prima a puntate nel 1933, poi come libro l’anno successivo, si svolge sull’allora itinerario del Simplon Orient Express: Istanbul – Trieste – Calais, con la famosa nevicata che bloccherà il convoglio per diverse ore nei Balcani (un fatto di cronaca veramente accaduto).

Il treno che prenderò io, partendo da Parigi il 24 agosto, è dunque il Venice-Simplon Orient Express. Del treno storico mi ero già fatta una idea decorativa, vedendo un vagone originale alla Cité du Train di Mulhouse (un tiro di schioppo da Basilea, ve lo consiglio, è il più grande museo ferroviario d’Europa). E quello odierno, qualche volta, sarà magari capitato anche a voi, l’ho visto sorprendentemente fermo alla stazione di Lugano (che non si trova sul suo abituale percorso). Con le sue lettere dorate su sfondo blu, i romantici paralumi, le tovaglie bianche, cristalli, argenti e porcellane, gli stewards in uniforme (uno costantemente al servizio di ogni cliente, pronto a trasformare lo scompartimento da stanza da letto a salotto e viceversa, possibile chiamarlo per qualsiasi esigenza con un campanello), il rigido dress code, proibiti, esattamente come vietato può essere il fumare a bordo, jeans, magliette, scarpe da ginnastica: qui si va dallo smart casual, durante le visite guidate, alla cravatta e abito scuro per gli uomini, abito da sera per le donne, se si vuole cenare in uno dei tre raffinati ristoranti con arredi autentici dell’epoca: Côte d’Azur con pannelli in vetro di Lalique, Etoile du Nord con eleganti intarsi, e Oriental, decorato in lacca nera, cibo adeguato, preparato dallo chef stellato Christian Bodiguel; prevista anche una Carrozza Bar con pianista. Insomma, nulla a che vedere con il rustico e spartano Zarengold della Transiberiana ma lì era il viaggio in se stesso a valere, qui è anche l’ambientazione: come essere su un set.

Sarò una osservatrice, curiosa di vedere che categoria turistica frequenta questo treno, le cui prenotazioni devono essere fatte anche due o tre anni prima (le carrozze, di vari standard come negli hotel, sono 17 art deco, restaurate con intarsi). Per i viaggiatori può essere un’occasione speciale: luna di miele, anniversario o altro momento particolare da festeggiare. Per me è l’idea ferroviaria di rivivere l’atmosfera della Belle Epoque, intrisa di arte e letteratura.

L’itinerario
Il viaggio, che dura cinque notti e sei giorni, inizierà alla Gare de l’Est di Parigi con partenza nel pomeriggio, si attraverseranno Francia, Germania, Austria per arrivare a Budapest il giorno dopo e fermarsi per la notte in un albergo (una notte in treno e una notte in albergo, anche perché sulle vetture d’epoca non ci sono docce: c’è un lavandino nel proprio scompartimento con tutto il necessario, mentre il wc è esterno, in corridoio). Dopo l’Ungheria, il viaggio proseguirà in Romania con una fermata per visitare il castello Peles a Sinaia, poi si proseguirà per alloggiare in un albergo di Bucarest (sempre, ovviamente, di gran lusso) sono previste visite alle città. Poi la Bulgaria, Varna, capitale e perla del Mar Nero, come ci dicono. Infine il sesto giorno arrivo nel pomeriggio a Istanbul. L’eventuale ritorno (ma a questo punto costerebbe meno un viaggio intorno al Mondo) prevede un percorso simile ma non identico: ci sarà infatti una fermata per visitare Vienna, prima dell’arrivo a Venezia (salta Varna, evidentemente: la Bulgaria si attraversa di notte).

Ma sulla carta è una cosa, nella pratica è un’altra, cercherò di tenervi informati con il mio diario di bordo. A presto.

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