Violenza e potere nella scena contemporanea con il FIT

Casa Cuocolo / Bosetti – Iraa Theatre
ROBERTA TORNA A CASA
di e con Renato Cuocolo e Roberta Bosetti
foto Andrea Macchia

È stato presentato questa mattina il nutrito cartellone del Festival Internazionale del Teatro e della scena contemporanea, detto altrimenti FIT, che torna a Lugano per l’edizione 28 (24 settembre – 6 ottobre). Mentre naviga verso la cifra tonda del 30°, in apertura, ogni relatore ha evocato la figura di Vania Luraschi, da poco scomparsa e a cui si deve l’ideazione di questa iniziativa con altre modalità e in tempi coraggiosamente pionieristici.

Tutti, il Capo Dicastero Cultura, Roberto Badaracco, il Direttore Divisione Attività Culturali, Luigi Maria Di Corato, il Direttore Artistico di LuganoInScena, Carmelo Rifici, hanno sottolineato l’evoluzione e il consolidamento della manifestazione, che si apre al mondo ma che sa anche coinvolgere la realtà territoriale (almeno una parte di essa, osserviamo noi). Comunque un ponte ideale magari ancora non abbastanza conosciuto (Badaracco), ma fucina di sinergie. Grazie anche alla relazione sempre più stretta con la città (è stato rinnovato l’accordo di collaborazione a livello non solo finanziario). E con aperitivi e cene, momenti conviviali, ci sono anche ricadute su locali, ristoranti, non solo quindi sugli aspetti artistici.

Rifici, in particolare, ha precisato lo stretto rapporto con LuganoInscena, per cui si tratta ormai di un unico calendario, che vede anche una partecipazione diretta con coproduzioni e produzioni, così come alcune compagnie presenti al Festival le ritroveremo in stagione con altre creazioni.

È toccato come sempre alla direttrice artistica del FIT, Paola Tripoli, entrare nel merito della programmazione questa volta intitolata Violenza e potere, tema interpretato iconograficamente con il lupo che campeggia sul manifesto, in modo ambiguo come simbolo di ferocia ma anche costretto a fuggire oggi dall’uomo… Sono questi “giorni del non amore”, quelli di catastrofi, distruzioni, del male che attraverso i media ci entra in casa ogni giorno e che, dal punto di vista artistico, la scena internazionale e contemporanea, la doppia anima del Festival, racconta a modo suo.

Verranno da molti paesi. Dall’Italia arriva l’originale coppia che interagisce con dispositivi tecnologici Cuocolo&Bosetti, già nota nel Ticino. In R.L. s’ispira ad un racconto di Alice Munro, Radicali liberi su una donna strana, nella cui casa si rifugia un uomo che ha trucidato la famiglia… L’ovvietà del destino è sovvertita dal potere della parola… (27/9). Rabih Mroué, libanese, in Sand in the eyes è riuscito a ricavare una sorta di giallo attorno ai video sull’arruolamento di islamisti (28/9). Cuba è al centro del collettivo berlinese Rimini Protokoll nella coproduzione con LuganoInScena Granma. Trombones from Havana (29/9). A conferma della multimedialità e interdisciplinarità dell’evento, film documentari sono quelli di Milo Rau e Lola Arias, che ritroveremo anche nella stagione di LuganoInScena (con lavori teatrali): si occupano qui, rispettivamente, di Congo (Congo Tribunal, 30/9) e della guerra Malvinas/Falkland (Teatro De Guerra, 1/10). La danza è rappresentata dalla coreografa svizzera Yasmine Hugonnet che in Chro No Lo Gi Cal gioca sul tempo e le sue percezioni (1/10). Ci si sposterà al Teatro Foce (finora i precedenti sono tutti nelle sale del LAC) per Boris Nikitin e il suo Attempt on Dying lettura/performance in inglese, tradotta in italiano da Elena Rivoltini, un tema spinoso, l’eutanasia con punto di partenza autobiografico da parte del regista e autore. Lo spettacolo è frutto di una collaborazione Basilea/FIT (2/10). Si continua con l’acclamato capolavoro Imitation of life dell’ungherese Kornél Mundruczo che s’interroga sull’esistenza e la politica, la discriminazione e il destino, su una integrazione mancata (3/10). In una strada di Hebron, in Palestina, ci trasporta invece H2-Hebron del duo Winter Family (4/10) e poi l’intrigante Cuckoo del sudcoreano Jaha Koo che, tra la storia degli ultimi vent’anni del suo paese devastato dalla tecnologia e globalizzazione e il senso privato d’isolamento, affida il racconto ad un gruppo di fornelli da cottura per il riso (5/10). Lo stesso giorno con la prima nazionale della video/performance Lovers, dogs and rainbows del sudafricano Rudi van der Merwe approdiamo in un’altra sfera geopolitica ma ugualmente fonte di emarginazione e disuguaglianze. Concludendo poi con il road movie Ciné della compagnia spagnola La Tristura che coinvolge anche un gruppo di cinque bambini ticinesi, “addestrati” da Cinzia Morandi (il riferimento storico è ai trecentomila bambini strappati alle famiglie dalla Spagna di Franco, 6/10).

Insomma si vede come il Festival quest’anno tocchi problematiche politiche e sociali, collettive e individuali appartenenti a storie e geografie lontane e vicine nel mondo, un resoconto di riflessione sull’attualità che ci appartiene.

Torna anche la rassegna Young & Kids con cinque produzioni, la prima delle quali aprirà il Festival il 24 settembre: Girovago alias il mio viaggio di Sacha Trapletti che si ispira a Verne, avremo poi il Teatro delle Briciole, vecchia conoscenza del Ticino, Inquanto Teatro con una graphic novel. Io Pinocchio è realizzato dalla compagnia indipendente locale, Teatro Danzabile, in cui lavorano persone diversamente abili e proprio da chi soffre di deficit cognitivo è stato scritto il testo. Daniele Zanella si è ispirato al burattino che vuole diventare un bambino “normale”. Si chiude questa serie con il Meraki Teatro.

Ci saranno come sempre incontri con il pubblico, laboratori, percorsi di approfondimento specializzati Quaderni del FIT, si segnala anche la collaborazione con il Film Festival Diritti Umani…

In particolare, utile è la proposta del Biglietto sospeso che, sul modello della tradizione napoletana del caffè sospeso, invita a depositare la cifra che si vuole per pagare un biglietto a chi non può permetterselo. Hanno aderito all’iniziativa: Soccorso d’inverno, Casa Astra, SOS Ticino, a cui saranno consegnati i biglietti.

Per il calendario completo e tutte le altre informazioni: www.fitfestival.ch

Manuela Camponovo

 

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